La perdita di un animale domestico: un lutto da affrontare
La perdita di un animale domestico rappresenta un lutto a tutti gli effetti e come tale va affrontato. Bisogna condividere l'esperienza e parlarne.
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La perdita di un animale domestico rappresenta un lutto a tutti gli effetti e come tale va affrontato. Bisogna condividere l'esperienza e parlarne.
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Si sente spesso parlare, ultimamente, di pet loss, ovvero di perdita di un animale domestico.
Solitamente sono cani o gatti, ma anche conigli, pappagalli, tartarughe e criceti.
Il termine perdita rimanda alla separazione, al distacco fisico, e al dolore che ne deriva proprio come in un lutto di una persona cara.
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La comunità psicologica e scientifica ha evidenziato il ruolo sempre più predominante dell’animale domestico nella vita dell’uomo.
Il pet non offre solo compagnia, ma amore incondizionato, fedeltà, protezione e cura. Tra padroni e animali si instaura un profondo legame affettivo, che il sopraggiungere della morte spezza.
Adam Clark – professore e scrittore – concentra il suo lavoro sul legame uomo-animale, specializzandosi in finali e transizioni.
Si evidenzia che le fasi e i sentimenti che si affrontano a seguito della perdita di un animale domestico sono comuni ad altre forme di lutto:
Questi sentimenti possono essere particolarmente intensi per gli anziani, che si affacciano alla fine della vita propria e altrui, e per i bambini, che potrebbero sperimentare per la prima volta il lutto.
In entrambi i casi, può agevolare la presa di consapevolezza dell’evento e la gestione del dolore, organizzare un piccolo rito funebre – un album di foto, una croce su un albero, una scatola con alcuni giochini – per salutare e commemorare la perdita dell’animale domestico per un’ultima volta.
Sebbene il lutto sia un’esperienza ineluttabile, frustante, dolorosa e destabilizzante, spesso la società non interpreta il pet loss come tale.
Le persone tendono a sminuire la perdita di un animale domestico e a misconoscere la sofferenza che il proprietario esprime. Di conseguenza chi ha subito la perdita – sentendosi incompreso e/o deriso – si chiude e si isola nel silenzio.
Ciò può comportare una condizione di stallo allo stato depressivo, che può cronicizzarsi, e inibire un’adeguata elaborazione del lutto.
In primis il proprietario deve riconoscere e dare valore alla perdita dell’animale domestico; ignorare o reprimere proprio dolore può essere altamente dannoso per il benessere psicofisico. Occorre trovare un tempo e uno spazio per piangere, arrabbiarsi e addolorarsi.
Successivamente può essere confortante condividere e raccontare il proprio vissuto ad un’altra persona, che – a prescindere dall’aver avuto un animale – dovrà armarsi di empatia e mostrare un atteggiamento non giudicante, al fine di offrire sostegno e calore alla persona.
L’esperienza del lutto è personale e soggettiva, all’interno del nucleo familiare ognuno può esprimere il dolore diversamente.
L’importante è concedersi l’opportunità di star male – piangendo, guardando le foto, stando da soli – e non dare una scadenza alla tristezza: ognuno ha i suoi tempi e modi per elaborare la perdita di un essere umano che ha condiviso con noi un pezzo di vita.