Yukkuri
L'arte del fermarsi
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L'arte del fermarsi
In uno studio condotto da una psicodrammatista si evidenzia come il mettere in scena il lutto aiuti gli adolescenti che hanno subito una perdita importante.
Eliminare e far spazio
Il linguaggio costituisce un mezzo di relazione con gli altri, la base dei pensieri e dell'identità. È inoltre uno strumento di cambiamento.
Come fare ad affrontare un lutto in adolescenza? Come si ci può relazionare con una persona che non è più un bimbo ma neanche un adulto?
Una relazione medico paziente empatica non solo rende meno gravosa la malattia, ma rappresenta una vera forma ausiliaria di cura.
Entrare in pieno contatto con la morte permette di realizzare senza paura i propri desideri, di vivere la vita guardando i problemi da un'altra prospettiva.
L'ansia sociale Made in Japan
L’effetto framing ha molte applicazioni nella vita quotidiana, soprattutto quando si tratta di manipolare l’opinione e le decisioni della massa.
Perché siamo sempre pronti a salire sul carro dei vincitori
La lentezza è spesso vista come una perdita di tempo, come un deficit, è letta in termini negativi.
È giustificata solo quando ci sono cause di forza maggiore: malessere psicofisico, attività complesse, compiti nuovi.
Ma giusto il tempo di riprendersi, di imparare, di acquisire padronanza e questo lusso non è più concesso.
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Viviamo in un epoca che corre, sempre, continuamente.
Il navigatore ci suggerisce una strada che ci fa risparmiare 2 minuti, i treni ad alta velocità ci permettono in poche ore di spostarci dal Nord al Sud del Paese, siamo disposti a spendere di più per un riso che cuoce in pochi minuti, grazie a wi-fi potenti possiamo scaricare una serie TV in pochi attimi.
Perché? Perché abbiamo fame di tempo, siamo sommersi da ritmi di vita frenetici.
E se ogni tanto ce ne dimentichiamo l’orologio, le sveglie, i clacson e chiunque ci sta attorno ci ricordano che siamo in ritardo o che il tempo sta scorrendo così come gli impegni della giornata.
Siamo talmente abituati a farci trasportare da questa tendenza che cambiare direzione è difficile.
È quasi una violenza all’inizio, ci sembra uno spreco, una rinuncia. Il corpo e la mente devono resettarsi su altri ritmi.
Dedicare tempo allo yukkuri, all’arte del fermarsi, vuol dire dedicare tempo a sé stessi e a osservare.
Inoltre, contrariamente a ciò che si può credere, la velocità non è amica del cervello.
Per compiere delle scelte, agire e svolgere in contemporanea e in poco tempo le attività quotidiane, il cervello finisce per saltare qualche passaggio, e ci può capitare di fare degli errori.