Yukkuri
L'arte del fermarsi
Filtra per Argomento
La lentezza è spesso vista come una perdita di tempo, come un deficit, è letta in termini negativi.
È giustificata solo quando ci sono cause di forza maggiore: malessere psicofisico, attività complesse, compiti nuovi.
Ma giusto il tempo di riprendersi, di imparare, di acquisire padronanza e questo lusso non è più concesso.
Ti può interessare anche: Sukkiri – Eliminare e far spazio
Viviamo in un epoca che corre, sempre, continuamente.
Il navigatore ci suggerisce una strada che ci fa risparmiare 2 minuti, i treni ad alta velocità ci permettono in poche ore di spostarci dal Nord al Sud del Paese, siamo disposti a spendere di più per un riso che cuoce in pochi minuti, grazie a wi-fi potenti possiamo scaricare una serie TV in pochi attimi.
Perché? Perché abbiamo fame di tempo, siamo sommersi da ritmi di vita frenetici.
E se ogni tanto ce ne dimentichiamo l’orologio, le sveglie, i clacson e chiunque ci sta attorno ci ricordano che siamo in ritardo o che il tempo sta scorrendo così come gli impegni della giornata.
Siamo talmente abituati a farci trasportare da questa tendenza che cambiare direzione è difficile.
È quasi una violenza all’inizio, ci sembra uno spreco, una rinuncia. Il corpo e la mente devono resettarsi su altri ritmi.
Dedicare tempo allo yukkuri, all’arte del fermarsi, vuol dire dedicare tempo a sé stessi e a osservare.
Inoltre, contrariamente a ciò che si può credere, la velocità non è amica del cervello.
Per compiere delle scelte, agire e svolgere in contemporanea e in poco tempo le attività quotidiane, il cervello finisce per saltare qualche passaggio, e ci può capitare di fare degli errori.