Il paradosso dell’ignoranza

L'Effetto Dunning-Kruger


Vincenzo Adamo
Il paradosso dell’ignoranza

Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri,
mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.

Bertrand Russell

Quando l’Oracolo di Delfi disse a Socrate che era l’uomo più saggio sulla Terra, lui rispose dicendo: Io so di non sapere.

Socrate sapeva che c’erano tante cose che non conosceva ed era l’accettazione di questa condizione a renderlo così saggio.

La consapevolezza di non sapere è sempre stata una rarità, ancora di più nel mondo odierno.

Spesso assistiamo a conversazioni in cui persone totalmente inesperte in uno specifico campo si elevano a intenditori specializzati, esprimendo opinioni sugli argomenti più disparati, come ad esempio gli affari, lo sport o la politica.

In realtà queste persone non sono in grado di valutare se stesse dal punto di vista soggettivo e si giudicano altamente qualificate.

In psicologia, questo fenomeno è chiamato superiorità illusoria.

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Le prime ipotesi di ricerca

David Dunning, Professore di Psicologia Sociale alla Cornell University, insieme al suo collega Justin Kruger volle testare i livelli di consapevolezza che ciascuno crede di avere sulla propria reale capacità.

I ricercatori ipotizzarono che, per una data competenza, le persone inesperte:

  • Non si renderebbero conto dell’effettiva capacità degli altri;
  • Tenderebbero a sovrastimare il proprio livello di abilità;
  • Riconoscerebbero la propria mancanza di abilità qualora ricevessero un addestramento per l’attività in questione;
  • Non si renderebbero conto della propria inadeguatezza.

I ricercatori decisero di verificare queste ipotesi testando gli studenti dei primi anni dei corsi di Psicologia della Cornell University.

In una serie di studi, esaminarono l’autovalutazione che i soggetti davano sulle proprie capacità di ragionamento logico, grammaticale e umoristico.

Dalle osservazioni effettuate emerse che le persone che avevano ottenuto percentuali più basse nei test di grammatica, umorismo e logica tendevano anche a sovrastimare drammaticamente il proprio livello di abilità.

Questi soggetti non erano, inoltre, in grado di riconoscere i livelli di competenza delle altre persone, il che è parte del motivo per cui si consideravano più capaci e più informati degli altri.

Questo, ad esempio, è il motivo per cui alcuni soggetti che ottengono punteggi insufficienti agli esami, a volte, sentono di meritare un punteggio molto più alto.

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L’Effetto Dunning-Kruger

Nel loro articolo che descrive lo studio svolto, Dunning e Kruger dichiararono che questa sopravvalutazione avviene, in parte, perché questi individui non solo raggiungono conclusioni errate, ma anche perché la loro incompetenza li priva della capacità di comprendere le loro mancanze.

Le persone che subiscono questo effetto credono di essere più intelligenti e più capaci di quello che realmente sono.

Questo fenomeno, detto Effetto Dunning-Kruger, è presente in tutti noi in misura diversa e si riferisce a una distorsione cognitiva che causa, negli individui poco esperti in un campo della conoscenza, una sopravvalutazione delle proprie abilità.

Facciamo un esempio pratico. Partiamo da un paragone semplice in cui la conoscenza è come un’isola, mentre l’ignoranza è come il mare.

Possiamo ben asserire che più si ottengono nuove conoscenze, più il proprio sapere aumenta. Di conseguenza l’isola diventerà più grande. Il mare però, che rappresenta tutto ciò che non sappiamo, sarà sempre infinitamente più grande dell’isola, che non potrà mai raggiungere la sua estensione.

Non importa quindi quando grande sia la nostra conoscenza, ci sarà sempre qualcosa che intaccherà il nostro sapere e ci farà realizzare quante lacune possediamo. Più conoscenze abbiamo, più ci rendiamo conto che c’è una quantità infinita di nozioni nel nostro campo di cui non sappiamo nulla.

Chi è colpito dall’effetto Dunning-Kruger tutto questo non lo vede, perché non lo può realizzare.

La sindrome dell’impostore

Uno studio successivo ha suggerito che gli studenti molto incompetenti miglioravano la propria abilità nell’autovalutazione a seguito di una seppur minima introduzione alla materia o alla competenza nella quale erano incapaci, questo a prescindere dai visibili miglioramenti nella performance.

Dagli studi di Dunning è emerso un dato speculare: chi possiede delle conoscenze più ampie, appare molto più insicuro di chi non le possiede.

Il paradosso è che con l’aumentare delle conoscenze l’effetto decresce. Raggiunge un picco bassissimo, che andrà lentamente risollevandosi ma senza ritrovare mai un livello ottimale.

Curiosamente, dunque, gli esperti tendono a essere timorosi e hanno la tendenza a sottostimare le proprie conoscenze e capacità. Arrivano facilmente alle risposte corrette ma credono che anche gli altri giungano con facilità alle stesse conclusioni.

È dovuto all’effetto del falso consenso o sindrome dell’impostore ed è coerente con gli studi sull’attribuzione della conoscenza, i quali mostrano che le persone sovrastimano la quantità d’individui in possesso delle stesse informazioni.

Anche nei casi in cui il soggetto consegue successi e riconoscimenti, avverte che tutto sia dovuto alla fortuna o a una misteriosa combinazione di eventi. Questo fenomeno non permette all’effetto Dunning-Kruger di ridimensionarsi: molto spesso chi è davvero competente e informato, soffre della sindrome dell’impostore.

Le cause dell’effetto del falso consenso

Gli stili genitoriali sembrerebbero incidere sul fenomeno: negli studenti universitari che presentano tale sindrome, i ricercatori hanno riscontrato una correlazione con la mancanza di cure genitoriali nell’infanzia. Altri studi evidenziano la presenza di un padre eccessivamente controllante.

Com’è facilmente comprensibile, la sindrome dell’impostore è negativamente correlata ai livelli di autostima.

Si crea in questo modo un circolo vizioso: l’individuo non si sente meritevole dei riconoscimenti professionali e, cercando di non farsi smascherare, aumenterà il suo controllo e perfezionismo a lavoro, alzando notevolmente gli standard da raggiungere e ponendosi obiettivi irrealistici che, di fatto, sono irraggiungibili.

Questo lo porterà a sentirsi in ansia, frustrato e incapace, aumentando la percezione di non meritarsi il successo e i traguardi raggiunti.

Quindi, quali soluzioni adottare?

L’unico modo per superare l’effetto Dunning-Kruger è non smettere mai di mettersi in discussione e continuare a imparare. Per i due ricercatori occorre liberarsi dalle sovrastrutture di questa superiorità illusoria è imparare a valutarsi più oggettivamente e migliorare.

D’altro canto, le persone competenti conoscono molto bene le loro conoscenze, perché conoscono anche i loro limiti.

Capita alle persone veramente sapienti quello che capita alle spighe di grano: si levano e alzano la testa dritta e fiera finché sono vuote, ma quando sono piene di chicchi, cominciano a umiliarsi e ad abbassare il capo.

Michel De Montaigne

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