Gli effetti collaterali del Natale
Natale e ansia possono sembrare uno strano connubio ma questo periodo può essere fonte di pesanti disagi.
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Natale e ansia possono sembrare uno strano connubio ma questo periodo può essere fonte di pesanti disagi.
Il passaggio alla scuola, come tutte le fasi di passaggio della vita, è molto delicato e deve essere affrontato con gradualità e con i dovuti accorgimenti.
Esistono diverse paure nei bambini, alcune esistenti dalla nascita, altre legate alla crescita e allo sviluppo, altre insorgono dopo eventi traumatici.
Manuale di sopravvivenza alle domande dei bambini
La depressione di uno o entrambi i genitori può provocare stress e disturbi cognitivi nei bambini, ma anche difficoltà relazionali e nell'esprimere le emozioni.
Dalla ricerca alla perdita della propria identità e sentirsi solo e straniero nel proprio mondo interiore
Uno recente studio scientifico ha esaminato le differenze di comportamento, linguaggio e attività cerebrale dei papà nei confronti dei loro figli.
Se per alcuni gli addobbi natalizi, le luminarie, la preparazione dei dolci, coinvolgono e aiutano a entrare in un clima di condivisione e rilassatezza, per altri possono essere causa di ansia e agitazione.
Natale e ansia possono sembrare uno strano connubio ma questo periodo può essere fonte di pesanti disagi, soprattutto per quelle persone che investono emotivamente molto in queste festività anche attraverso la corsa sfrenata ai doni per amici e parenti.
Il Natale lo associamo a un periodo dove si è obbligati a celebrare valori, a essere felici, dove tutto deve apparire perfetto, soprattutto, con quei parenti che s’incontrano soltanto per le feste e dai quali non si vogliono ricevere critiche.
Il Natale è per tutti fonte di grande investimento emotivo.
Tutta questa frenesia, che inizia almeno un mese prima del Natale, può originare in alcuni comportamenti compulsivi e attacchi di ansia senza che ne abbiano piena coscienza.
Numerosi studi hanno scoperto che dopo le festività natalizie raddoppia il numero delle persone che si rivolgono a psicologi e psichiatri per problemi depressivi o legati all’ansia.
Questa festa, al pari di molte altre, ha perso il suo significato spirituale intrinseco e per molte persone si è ridotto tutto a un evento commerciale in cui bisogna comprare, regalare per forza e apparire, dover dimostrare qualcosa.
Per anni ci hanno inculcato l’idea che in questo periodo ci divertiremo e staremo insieme alle persone che più amiamo. Di conseguenza, se qualcuno non si percepisce dell’umore adeguato in questo periodo o non riesce a raggiungere la sua famiglia o gli amici, sente che non sta rispettando gli standard fissati dalla società, si sente fuori posto.
È come in quei momenti quando si vive ai margini di una situazione che sta accadendo davanti ai nostri occhi e si vive come un film che non ci appartiene.
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La causa di queste esperienze negative risiede di solito nelle nostre aspettative, cioè nell’immagine che abbiamo del Natale come evento.
Quando non vengono del tutto soddisfatte, provocano frustrazione con conseguente ansia e/o depressione. Le aspettative sono determinate dalla società. Non sentirsi felici fa sentire anticonvenzionali rispetto agli standard imposti dalla società.
È come se ci sentissimo imprigionati dalle circostanze e senza una via di fuga.
Che cosa è possibile fare per evitare gli effetti collaterali del prossimo Natale?
Regolare le aspettative, ponendo degli obiettivi concreti tenendo in mente il proprio concetto del Natale, non necessariamente corrispondente all’immagine veicolata dai mass media.
I regali occorre farli se si avverte davvero il desiderio. Occorre sceglierli in rapporto alla persona avendo presente che un piccolo pensiero ben curato sarà apprezzato meglio di un oggetto donato senza sentimento.
Le vacanze sono anche un’occasione per vivere il rapporto di coppia in maniera più profonda: si esce più spesso, si coltivano le proprie passioni, e i rapporti sessuali si intensificano. A volte non è così, lo stress organizzativo delle feste si trasmette alla coppia che finisce per lo stare peggio anziché meglio.
Spesso è la non comunicazione a creare problemi. È importante condividere ogni stato d’animo con il partner e parlare di eventuali questioni irrisolte. Un importante fattore è ascoltare l’altro non solo verbalmente ma emotivamente.
La tensione può diventare alta anche perché i figli sono sempre a casa e non a scuola. I genitori si ritrovano a gestire anche il loro tempo. Le vacanze sono anche un momento per condividere con i propri figli delle giornate diverse. Occorre ritrovare un’occasione per riappropriarsi del ruolo di genitore riscoprendo anche la parte ludica presente in ogni individuo.
Se si festeggia nella propria casa, il carico di stress è altissimo, tutto deve essere perfetto: la tavola, gli addobbi, il menù, il vestito da indossare. Riunire la famiglia può scatenare una forte ansia da prestazione. Per stare bene insieme non serve la perfezione.
Se in famiglia ci sono dei problemi non risolti è importante confrontarsi ponendo attenzione ad un ascolto intimistico sia dei propri bisogni che di quelli degli altri.
È importante tornare sul valore di queste festività come una riunione fondata sull’affetto e sull’amicizia e non con l’idea di un bisogno di cercare qualcosa che manca compulsivamente.