Come affrontare un lutto in adolescenza


Valentina Ambrosio
Come affrontare un lutto in adolescenza

L’adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti e turbolenze.

La sfida principale è costruire la propria identità e un senso di appartenenza. Come clinici e come genitori siamo solitamente abbastanza attrezzati per gestire questi aspetti.

Ma come fare ad affrontare un lutto in adolescenza?

Come si ci può relazionare con una persona che non è più un bimbo ma neanche un adulto?

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L’esperienza del lutto in adolescenza

L’adolescente fa esperienza della perdita e del distacco a vari livelli nel passaggio dalla fanciullezza all’età adulta e ciò lo mette davanti alla sua fragilità e ai suoi limiti.

Tuttavia un lutto è un’esperienza completamente diversa, in cui i legami con il defunto cambiano radicalmente, e la perdita è tanto reale quando dolorosa e immutabile.

Occorre integrare aspetti contrapposti: la voglia di progettualità con la fine di una vita e di una relazione.

I ragazzi vivono una fase di profondo caos e si sentono invincibili. La morte è un evento che colpisce gli altri, gli anziani, i paesi a rischio… non la loro famiglia.

Cosa fare?

  • Come per i bambini, per prima cosa, è necessario parlarne. Chiudersi nel silenzio perché fa male parlarne o perché non si sa come affrontare l’argomento è controproducente. Il ragazzo potrà percepire che è un argomento tabù, di cui non si deve e non si può parlare.
  • Dar voce alla rabbia. La rabbia è l’emozione principale con cui gli adolescenti comunicano il loro disagio, è quella con cui hanno maggiore familiarità e che è apparentemente più gestibile del dolore.
  • Socializzare il lutto, cioè condividere l’esperienza della morte che colpisce e ridefinisce l’intero sistema: famiglia, scuola, amici, ecc. Identificare una modalità personale per mantenere il legame col defunto e la sua memoria può aiutare il ragazzo a dare un senso all’evento e affrontare la sofferenza.

Ascoltare, empatizzare, riconoscersi in un dolore comune, essere presenti.

Tutto ciò può aiutare il ragazzo ad affrontare meglio quest’esperienza estremamente destabilizzante e gli consente di essere adeguatamente sostenuto.

Anche la scuola, in quanto contesto educativo, dovrebbe includere la possibilità di avvicinare i ragazzi a questo tema, che spesso viene vissuto come lontano e irrealizzabile.

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