I griefbot: vantaggi e svantaggi
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell'uso dei griefbot? Possono agevolare o inibire una sana elaborazione del lutto?
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Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell'uso dei griefbot? Possono agevolare o inibire una sana elaborazione del lutto?
Esistono diverse paure nei bambini, alcune esistenti dalla nascita, altre legate alla crescita e allo sviluppo, altre insorgono dopo eventi traumatici.
Cadere e rialzarsi
I griefbot sono la nuova frontiera nella gestione del lutto nell'era digitale, consentono di interagire tramite strumenti digitali con una persona defunta.
Mindfulness significa portare attenzione al momento presente in modo curioso e non giudicante.
Manuale di sopravvivenza alle domande dei bambini
Il termine stalking indica una serie di comportamenti ripetuti ed intrusivi da parte del perseguitore: molestie, minacce, pedinamenti, controllo.
La perdita di un animale domestico rappresenta un lutto a tutti gli effetti e come tale va affrontato. Bisogna condividere l'esperienza e parlarne.
Le fake news, notizie false costruite ad arte per divenire virali sul web, possono creare falsi ricordi nelle persone.
L’uso consapevole dei sensi può conferire qualità alla nostra vita, risparmiandoci sensazioni spiacevoli: impariamo a conoscerli e riconoscerli meglio.
Nell’era digitale in cui è facile conservare, scansionare, digitalizzare e affidare a memorie esterne documenti, file, foto, password e informazioni, risulta difficile dimenticare.
Se ciò da una parte ha reso la vita più facile, dall’altra ha delle importanti ripercussioni quando si parla di resurrezione digitale.
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Quando una persona muore i parenti e gli amici elaborano il lutto, lasciando andare fisicamente l’altra persona. Gradualmente anche molti ricordi ad essa collegati si perdono.
La morte è sempre stata considerata la fine dell’esistenza, una linea temporale che definiva un prima e dopo, per chi moriva e chi restava in vita.
Tutte le culture praticano dei riti di passaggio per accompagnare e salutare il defunto; questi sono considerati funzionali ad una sana elaborazione del lutto.
Ma cosa accade se un robot virtuale che mima una persona defunta non permette questo naturale processo di distacco?
Cosa succede se la memoria digitale si sostituisce a quella umana?
Alcuni professionisti del settore – psicologi, filosofi, antropologi e scienziati – hanno una visione positiva, ritengono che i vantaggi dei griefbot siano superiori agli eventuali svantaggi.
Affermano che questi possano avere una funzione consolatoria nella fase iniziale del lutto, sebbene la persona sia consapevole che si sta interfacciando con una personalità virtuale e non reale.
Il filosofo Evan Selinger espone un parallelismo tra il griefbot e la tecnica della sedia vuota. Egli paragona il robot del lutto ad una versione digitale di questa tecnica.
La sedia vuota prevede un dialogo tra il paziente e un altro interlocutore immaginario – vivo o defunto – seduto per l’appunto sulla sedia.
Il paziente può esporre un pensiero, una domanda, un’accusa e, successivamente rispondere assumendo la prospettiva dell’altra persona. Un griefbot può quindi permettere una riflessione e un confronto col defunto.
Tuttavia, l’introduzione dei griefbot ha suscitato dibattiti in merito ai loro svantaggi. I risvolti psicologici ed emotivi, nonché etici, sono complessi da esaminare.
Il griefbot, immagazzinando tutte le informazioni di una persona, può rievocare anche episodi traumatici – magari superati con difficoltà – o una discussione avuta telefonicamente.
Possono emergere segreti, pensieri e azioni che la persona defunta aveva nascosto o omesso al partner o ai figli.
Ciò potrebbe cambiare radicalmente l’immagine della persona defunta, che non ha modo di controbattere o spiegare.
Alla stregua di questo ragionamento, si può decidere di selezionare e salvare solo alcune informazioni e pensieri modificando, in piccola o larga misura, la vera personalità dell’individuo.
Inoltre l’uso eccessivo del griefbot e/o di app simili che si stanno sperimentando, può aggravare lo stato di isolamento e solitudine che si vive quando si affronta un lutto.
Il confine tra realtà fisica e virtuale potrebbe diventare molto labile e pericoloso.
Bisogna ricordare che siamo animali sociali, e non un accumulo di dati.