Come affrontare un lutto in adolescenza
Come fare ad affrontare un lutto in adolescenza? Come si ci può relazionare con una persona che non è più un bimbo ma neanche un adulto?
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Come fare ad affrontare un lutto in adolescenza? Come si ci può relazionare con una persona che non è più un bimbo ma neanche un adulto?
Una relazione medico paziente empatica non solo rende meno gravosa la malattia, ma rappresenta una vera forma ausiliaria di cura.
Entrare in pieno contatto con la morte permette di realizzare senza paura i propri desideri, di vivere la vita guardando i problemi da un'altra prospettiva.
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L’effetto framing ha molte applicazioni nella vita quotidiana, soprattutto quando si tratta di manipolare l’opinione e le decisioni della massa.
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Il volto del dolore
L’adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti e turbolenze.
La sfida principale è costruire la propria identità e un senso di appartenenza. Come clinici e come genitori siamo solitamente abbastanza attrezzati per gestire questi aspetti.
Come si ci può relazionare con una persona che non è più un bimbo ma neanche un adulto?
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L’adolescente fa esperienza della perdita e del distacco a vari livelli nel passaggio dalla fanciullezza all’età adulta e ciò lo mette davanti alla sua fragilità e ai suoi limiti.
Tuttavia un lutto è un’esperienza completamente diversa, in cui i legami con il defunto cambiano radicalmente, e la perdita è tanto reale quando dolorosa e immutabile.
Occorre integrare aspetti contrapposti: la voglia di progettualità con la fine di una vita e di una relazione.
I ragazzi vivono una fase di profondo caos e si sentono invincibili. La morte è un evento che colpisce gli altri, gli anziani, i paesi a rischio… non la loro famiglia.
Tutto ciò può aiutare il ragazzo ad affrontare meglio quest’esperienza estremamente destabilizzante e gli consente di essere adeguatamente sostenuto.
Anche la scuola, in quanto contesto educativo, dovrebbe includere la possibilità di avvicinare i ragazzi a questo tema, che spesso viene vissuto come lontano e irrealizzabile.